
01 Mag Tra vigne sentieri e borghi, la magia del Monferrato
Una settimana fa ero a Murisengo, paese del Monferrato, dove avrei passato la notte prima della partenza del “Trail delle Stelle” organizzato da “QUEI BRUCIATI dei CASTELLI BRUCIATI”. Amo arrivare nei luoghi il giorno prima della partenza, potermi gustare il territorio, captarne i profumi, far capire al mio corpo dove sono e perché.
Proprio in questi giorni con l’amica Francesca Canepa, facevo una riflessione sul perché continuo a gareggiare. Un anno esatto fa ho capito che avrei provato a migliorarmi, cercando di velocizzare i miei ritmi in gara. Altrimenti non avrebbe senso continuare ad indossare un pettorale. Posso correre da solo e senza organizzazione quando e come ne ho voglia.
Le gare che scelgo di correre le scelgo se sono organizzate da professionisti, e da organizzatori che valorizzano il territorio. Qui siamo al centro del Monferrato, in Val Cerrina, luogo noto e amato da chi come me spesso gira la collina di Torino in bici da corsa.
A pochi passi da Torino, siamo immersi in un territorio tanto magnifico quando poco valorizzato, tra vigne sentieri, torrenti e borghi deliziosi.
La gara si sviluppa tra questi sentieri, ci si ritrova di continuo tra una vigna o un campo coltivato, tra un sentiero e qualche casa antica.
La partenza della gara è alle 8.30 sono previsti 40 km e 1600 metri di dislivello. Tanti volti amici, che rivedo dopo un anno, io ho deciso di gareggiare molto in questo periodo, per poter viaggiare e godere della vita, ma con tanti partecipanti non ci si vede da tempo.
Partiamo subito in salita, sento che la giornata è favorevole, per me questa non è una gara obbiettivo, ma una gara di allenamento, voglio provare ad andare più veloce che riesco e godermi una gara estremamente corribile. Ci provo e mi impegno cercando di andare veloce, passano le prime salite un po’ su asfalto un po’ su bellissimi sentieri, poi prima discesa pianura e poi ancora salita. Trovo le colline sempre estremamente affascinanti ma anche molto allenanti.
Il monferrato mi piace definirlo più genuino e meno coltivato, rispetto alle Langhe, luogo del mio cuore, eppure quando sono in Monferrato credo che sarebbe un territorio che appena valorizzato entrerà nel cuore di molti. Va solo raccontato, vissuto, calpestato.
Dopo un tratto di pianura si ricomincia a salire, poi scendere, ancora vigne bosco strade bianche sentieri. Intorno al trentesimo km inizio a sentire che devo rallentare, non riesco a capire se ho bevuto poco rispetto al caldo, se qualche errore di percorso mi ha fatto perdere la concentrazione, ma sta di fatto che non riesco più a velocizzare e come mi capita spesso, rallento e mi godo il paesaggio.
Ultimi km, un po’ più lenti del previsto ma posso dire di aver ancora di più amato questo luogo.
Poi il traguardo, che immediatamente fa dimenticare il crono non andato come avrebbe potuto.
C’è il sole, fa caldo, bevo molto, il che mi fa pensare che avrei dovuto bere di più in gara, sono felice, sono felice per la grande capacità degli organizzatori di scommettere su questo luogo, per la loro caparbietà di organizzare una gara anche in questo momento non facile per lo sport. Sono felice perché ho saputo allenarmi, sono felice perché la gara non è andata al meglio e quindi posso ancora continuare a migliorare.
Credo che anche questa gara sia un esempio per molti, che amano il proprio territorio e sognano di farlo conoscere al mondo, continuo a credere che il Monferrato possa e debba essere un luogo di grande interesse per il turismo. Vivere un luogo faticando resta il modo migliore per sentirlo dentro, quando corri dentro ad un luogo non lo scordi più. La fatica ci rende parte di quel luogo, lo sentiremo nostro per sempre.
Nota per gli appassionati di materiale, corro con le NIKE Pegasus da strada perché considero il terreno orribile e senza grande bisogno di scarpe con grip. I pantaloni BV SPORT, appena regalatemi da Carlotta (Running Charlotte correte a visitare il suo blog) e chiaramente zaino ferrino. Il pantalone mi da delle ottime sensazione, è a compressione che favorisce il sostegno muscolare, tessuto magnifico e decisamente performante.
Indosso Super Sapiens un dispositivo che mi permette di tenere monitorato il livello di glucosio nel sangue 24 ore su 24. In questo mondo posso riuscire a fare una strategia di gara corretta dal punto di vista alimentare. Il lavoro fatto in questi anni con Felicina Biorci, mi ha portato a capire che mangiare ogni 5 km un gel è il modo migliore per provare a rendere il massimo. Super Sapiens mi permette di verificare che questo stia succedendo, indispensabile per continuare a fare il meglio.